Il Codice della strada, come modificato dalla legge 120/2010, prevede che la pena detentiva e pecuniaria per la guida in stato di ebbrezza possa essere sostituita con lo svolgimento di lavori di pubblica utilità, consistenti nella prestazione di un’attività non retribuita a favore della collettività da svolgere, in via prioritaria, nel campo della sicurezza e dell’educazione stradale presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato.
Gli effetti premiali sono rilevanti: in caso di svolgimento positivo, il reato si estingue, la confisca del veicolo viene revocata e la sospensione della patente viene ridotta alla metà.
Non tutti sanno che per l’efficacia degli effetti premiali (soprattutto del dimezzamento della durata del periodo di sospensione della patente di guida) è indispensabile che il programma di lavoro di pubblica utilità venga iniziato (e terminato) quanto prima.
L’esperienza quotidiana offre frequentemente esempi di trasgressori che, anche a seguito della redazione a loro carico del verbale di identificazione e accertamento della violazione del Codice della Strada, rimangono inerti per lungo tempo, convinti che le conseguenze sanzionatorie dell’episodio si esauriscano nella sospensione della patente di guida, fino a che non viene loro notificato il decreto penale di condanna.
I migliori risultati sono invece stati ottenuti a favore di chi si è attivato immediatamente rivolgendosi al proprio legale di fiducia a seguito dell’elevazione del verbale di accertamento.
In materia di guida in stato di ebbrezza, pertanto, occorre giocare di anticipo in fase di indagini anziché serbare un atteggiamento attendista rispetto all’emissione del decreto penale di condanna, ciò al fine di godere dei benefici derivanti dal positivo svolgimento dei lavori di pubblica utilità.